Punta Bianca
Arrivati in questo luogo meraviglioso, posizionato sulla punta del Promontorio del Caprione, potrete ammirare una scogliera calcarea bianca da cui prende il nome. Il sentiero che ci accompagna ospita ancora un bunker della Seconda Guerra Mondiale ma è sulla scogliera che è presente l’iconico e misterioso rudere che si può ammirare in ogni foto o cartolina del luogo, si tratta di una vecchia casa di doganieri che si erge sulla spiaggia. Le rocce sono lisce e piatte, adatte per stendersi al sole ma chi lo preferisce può scegliersi un posto sul piccolo fazzoletto di sabbia oltre gli scogli biancastri. Data la profondità delle acque è sconsigliata la frequenza di bambini ma solo adulti in grado di nuotare. La spiaggia è raggiungibile solo a piedi e nonostante ciò è molto frequentata dalla gente del luogo e da amanti del mare e delle sue bellezze naturali.
Museo archeologico regionale di Agrigento e Valle dei Templi
Questo straordinario sito archeologico è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1997 ed al suo intero si visiteranno i templi risalenti alla Magna Grecia tutti costruiti tra il VI e II secolo a.C. di cui solo due ancora eretti. Il museo si trova su una collina, nel mezzo della Valle dei Templi, e conserva al suo interno una collezione di manufatti trovati nell’area di Agrigento. I più famosi sono: il Telamone, un colosso in pietra, una delle prime rappresentazioni umane presenti in un tempio. Efebo di Agrigento, una statua in marmo, sarcofagi Greci e Romani e la collezione di antichi vasi.
Ragusa
La città è divisa in due grandi quartieri: da una parte Ragusa superiore, situata sull'altopiano, dall'altra Ragusa Ibla, sorta dalle rovine dell'antica città e ricostruita secondo l'antico impianto medioevale. Ragusa ha dunque due volti: è uno dei luoghi più importanti per la presenza di testimonianze d'arte barocca con le sue chiese ed i suoi palazzi settecenteschi; ed essendo stata assediata per la prima volta dagli arabi, camminando tra i vicoli del quartiere barocco, si ha l’impressione di immergersi in una medina araba. Da non perdere è anche il piccolo Museo del Duomo di San Giorgio che conserva all’interno i reperti scampati al catastrofico terremoto del 1693 che colpì il Val di Noto.
Grotta delle Trabacche
E’ divenuta nota per essere stata la location di uno degli episodi del commissario Montalbano, la grotta delle Trabacche rappresenta una significativa testimonianza di architettura funebre descritta anche da Jean Houel nel suo racconto sul Grand Tour.
Isola di Ortigia
La parte più antica di Siracusa, il centro storico della città, è l’isola di Ortigia. Collegata alla terra ferma da due ponti, il Ponte Umbertino e il Ponte Santa Lucia. Anche qui labirintiche viuzze mostrano moltissimi monumenti e musei, oltre a tanti ristoranti e locali.
Castello Maniace
Il periodo svevo è invece rappresentato, a Siracusa, dal Castello Maniace. Costruito sulla punta estrema dall’isola di Ortigia dall’imperatore Federico II di Svevia intorno al 1200, il castello doveva apparire come imprendibile e minaccioso ai nemici che arrivavano dal mare, o particolarmente desiderabile ai soldati di ritorno dalle Crociate. Il panorama offre una visuale completa del mare e della città.
Parco Archeologico della Neapolis: Latomia del Paradiso e Orecchio di Dionisio
Le Latomie erano cave di pietra utilizzate, nell’antichità, come prigioni: se ne trovano molte a Siracusa e dintorni, ma la più famosa è certamente quella detta del “Paradiso”, che ospita il famoso Orecchio di Dionisio, proprio sotto il Teatro Greco. Alta circa 23 metri larga dagli 8m agli 11m e profonda circa 65m, secondo la leggenda fu scavata da Dionisio di Siracusa: grazie alla particolare forma della grotta, il crudele tiranno era in grado di ascoltare di nascosto i discorsi dei suoi nemici imprigionati. Infatti, la grotta vanta un’acustica eccezionale, e ogni suono ne risulta amplificato fino a 16 volte.
Parco Archeologico della Neapolis: Teatro Greco e Anfiteatro Romano
Costruito nel V secolo a.C., passato attraverso molte ristrutturazioni nei secoli successivi, il teatro è oggi il centro del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa. A lungo abbandonato, nel corso dell’Ottocento affascinò i primi viaggiatori inglesi sbarcati in Italia per il loro “Grand Tour”. Nella stessa area non poteva mancare anche un anfiteatro romano, in parte scavato nella collina e in parte costruito con pietra locale estratta dalle latomie. Oggi, purtroppo, la parte superiore è mancante: all’epoca del suo massimo splendore, quello di Siracusa era il maggiore anfiteatro siciliano e uno dei più grandi in assoluto, secondo in Italia solo all’Arena di Verona.
Piazza del Duomo di Catania
La piazza accoglie i visitatori con l’elefantino simbolo di Catania. Le leggende lo considerano magico, protettore dalle eruzioni dell’Etna. La fontana fu realizzata nel 1736 anche se è il risultato di diversi elementi con età diverse: il basamento di marmo, l’elefante di pietra, l’obelisco portato a Catania dalle crociate, la proboscide restaurata e le zanne aggiunte dopo i danneggiamenti del terremoto del 1693. Fanno da cornice alla fontana il Palazzo degli Elefanti (Municipio), il Palazzo dei Chierici unito alla Cattedrale da un passaggio sopra la Porta Uzeda. Di fronte al Municipio c’è la fontana dell’Amenano, il fiume che scorre sotto Catania visibile proprio sotto la fontana.
Duomo di Sant’Agata
Costruita sui resti di antiche terme, Il Duomo di Sant’Agata è stato più volte distrutto e ricostruito dopo terremoti ed eruzioni dell’Etna. La prima costruzione risale al 1070 circa e di quell’epoca resta solo l’abside mentre tutto il resto è stato distrutto e ricostruito da capo. L’aspetto attuale risale ai lavori realizzati dal 1734 al 1761 da Vaccarini (esterni) e Palazzotto (interno). La facciata è realizzata interamente in marmo di Carrara con innesto delle colonne provenienti dall’antico teatro romano. Le statue di Sant’Agata sono distribuite su tutti gli ordini. L’interno è maestoso, a croce latina divisa su tre navate. Protetta dietro una cancellata c’è la cappella di Sant’Agata con la camera che contiene le reliquie. Di fronte all’altare c’è la tomba di Vincenzo Bellini, musicista catanese di nascita.
Catania sotterranea e Terme Achilliane
Il sottosuolo della città presenta gallerie estese per centinaia di metri, le cave sotterranee servirono da rifugi antiaerei durante la Seconda guerra mondiale. E per chi volesse ancora andare alla scoperta di luoghi nascosti della città, le Terme Achilliane sono un piccolo gioiello da non dimenticare. Costruite nel IV – V sec. d.C. sono situate sotto la Piazza Duomo di Catania e sono uno tra i più interessanti edifici di età romana. Vi si accede attraverso una gradinata posta sul lato destro della facciata principale della Cattedrale, attraversando un corridoio sotterraneo che divide le strutture romane dalle fondamenta del Duomo. La parte visitabile dell’edificio è costituita da una sala centrale a pianta rettangolare con volte a crociera sorrette da quattro imponenti pilastri. Al centro di questa sala si trova una vasca rivestita originariamente in marmo così come alcune lastre che dovevano costituire la pavimentazione. Nelle volte sono visibili stucchi raffiguranti amorini, tralci di vite e grappoli d'uva. Inoltre, il movimento di acqua dovuto alla presenza di acqua proveniente dal fiume Amenano, che in parte scorre in questo edificio, rende questo luogo ancora più suggestivo, per i suoi numerosi monumenti i stile barocco, assieme ad altre città del Val di Noto, Ragusa è diventata “Patrimonio Unesco”.
Ragusa Ibla, borgo medievale ricco di eleganti palazzi barocchi sembra sospesa nel tempo, spiccano imponenti strutture architettoniche tardo barocche e neoclassiche come il Duomo di San Giorgio, la Chiesa di San Giuseppe, i palazzi Cosentino, La Rocca, Arezzo di Trifiletti e il Circolo di Conversazione. Durante la tua visita approfitta per una sapiente degustazione di prodotti tipici locali: i vini, i formaggi, l’olio e il miele della zona degli Ibei hanno tutti ricevuto i marchi DOC e DOP, tutti da abbinare naturalmente al buonissimo cioccolato modicano.
Castello di Donnafugata, una meravigliosa residenza ottocentesca unica nel suo genere, con un ricco giardino di piante mediterranee ed esotiche. Il Castello fu fatto costruire dal Barone Arezzo nel XIX secolo, costituito da ben 112 stanze, benché quelle visitabili siano molto meno, da non perdere sono il Salone degli Stemmi, la Stanza degli Specchi, la Stanza del Biliardo e quella del Vescovo. Suscita molta curiosità il grande Salone della Musica, l’unico salone del palazzo affrescato, vi sono anche da ammirare il Salotto delle Signore, il Salotto dei Fumatori, la Sala d’Attesa e una grande biblioteca con miglia di libri antichi. Nei bassi del Castello si trova la Galleria del Costume dove è conservata la “Collezione Gabriele Arezzo di Trifiletti” considerata una tra le più vaste, ricche e ricercate raccolte di abiti e accessori antichi, dichiarata di eccezionale interesse etnoantropologico e vincolata dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana. Contribuiscono ad arricchire la Galleria del Costume di Donnafugata oltre all’abito che ispirò quello di Angelica nel “Gattopardo”, altri abiti appartenuti a grandi personaggi della storia e dell’arte come Vincenzo Bellini, Contessa Miramon, Michele Amari, Pinto. Interessantissima sarà la visita al Parco del Castello (8 ettari), ti consiglio la visita della collina belvedere con tempietto circolare e sottostante Grotta, la Coffee House, il grande Labirinto, realizzato con muri a secco, in pietra bianca ragusana, il cui ingresso è sorvegliato da un soldato di pietra con fucile. Il Castello è stato scelto diverse volte come location di set cinematografici, tra cui il film “I Viceré”, e il film del duo palermitano Ficarra e Picone “Andiamo a quel Paese”, mentre nel parco e sulla terrazza del castello sono state girate tantissime scene della fiction TV “Il commissario Montalbano”, non che lo stesso terrazzo è stato nel giugno del 2012 location del banchetto nunziale di Luca Zingaretti e la bellissima Luisa Ranieri.
Punta Secca, antico borgo di pescatori è oggi famosa in tutto il mondo per la fiction del Commissario Montalbano e per i tramonti sul mare che ti regaleranno emozioni uniche. Qui ammirerai la casa di Montalbano con la sua stupenda terrazza che si affaccia su una affascinante spiaggetta di sabbia dorata. A Punta Secca riconoscerai un pezzo di Marinella, con il faro, alto 34 metri costruito nel 1853 che domina il piccolo porticciolo, con il molo di levante, il lungomare e la trattoria Enzo a Mare, dove il mitico commissario ama gustare tipiche pietanze della cucina locale. Punta Secca è un luogo magico, dove ai posti reali assocerai le immagini della fiction di Montalbano e ti sembrerà di vivere le storie raccontate nei romanzi di Andrea Camilleri.
Marina di Ragusa, a 20 km dalla città di Ragusa, per concederti un pò di relax nella vicina località balneare. Il suo lungomare, il molo del porto turistico e le sue spiagge di sabbia dorata sono una meta perfetta per fare una semplice passeggiata in riva al mare o godersi il sole e le acque di questo angolo di Sicilia. Marina di Ragusa offre molti ristoranti e bar in cui provare dei piatti di pesce fresco e un buon gelato. È un’ottima alternativa al tour delle città barocche, per arricchire la tua vacanza con qualcosa di diverso e lasciarti coccolare dalla mite brezza marina in primavera o prendere il sole d’estate.
Con l'auto
L’auto è il miglior mezzo per raggiungere Ragusa da qualsiasi zona della Sicilia, in quanto i collegamenti con i mezzi pubblici non sono eccellenti.
Da Catania imbocca la E45 in direzione Siracusa prendi lo svincolo Lentini/Ragusa/Carlentini e prosegui sulla SS 194 per poi deviare verso Ragusa continuando sulla SS 514
Da Comiso imbocca la SS 514 e prosegui per Ragusa
Da Palermo prendi l’autostrada A19 Palermo-Catania fino a Caltanissetta. Da qui continua sulla SS 626 per Gela e poi prosegui lungo la SS 115 in direzione di Ragusa.
Da Agrigento percorri la SS 115 per Caltanissetta, in direzione Gela-Ragusa.
Da Siracusa imbocca la SS 115 per Noto e Ragusa.
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